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Hermès si prepara a entrare nel Metaverso

15 Settembre 2022
- Di
Viola
Tempo di lettura: 2 minuti

METAVERSO HERMÈS – Dopo un iniziale smarrimento, adesso stiamo cominciando a prendere familiarità con il termine metaverso. Sul mercato sono sempre più le aziende e i grandi marchi che stanno iniziando a compiere manovre per entrare nella realtà virtuale più immersiva che conosciamo. Sì, perché l’idea del metaverso affascina e promette concrete opportunità di crescita per chi ne fa e farà parte. Sono già in forte crescita il quantitativo di realtà che compiono azioni per entrare a farne parte. 

Come Hermès si prepara a entrare nel Metaverso 

Il mondo della moda, dallo sportswear ai marchi luxury, presenta già molti brand ben inseriti all’interno del metaverso. Secondo i dati raccolti da Dune Analytics, marchi come Nike, Gucci, Dolce & Gabbana, Adidas e Tiffany & Co., sono arrivati ad accumulare 260 milioni di dollari grazie alla vendita degli NFT. 

Alla pubblicazione di questi dati è seguita la notizia di un'iniziativa del famoso brand Hermès che fa pensare che anche il marchio francese sia pronto a seguire la concorrenza nel Metaverso. Il 26 agosto 2022, infatti, l’azienda transalpina ha depositato una domanda di brevetto presso lo United States Patent and Trademark Office (UPTSO), ufficio brevetti statunitense. In particolare sono stati depositati:

  • un software scaricabile per visualizzare, memorizzare e gestire beni virtuali, collezioni digitali, criptovalute e NFT "per l'uso in mondi online”;
  • "servizi di vendita al dettaglio con beni virtuali" così come la moda e fiere in "online virtuale, ambienti di realtà aumentata o mista" e per "fornire un mercato online per acquirenti e venditori di beni virtuali."

Hermès corre ai ripari

A fare notizia non è stata tanto l’iniziativa di Hermès, quanto il tempismo con cui è arrivata. Infatti l’azione non ha seguito solo i dati pubblicati da Dune Analytics, ma soprattutto è arrivata dopo la presentazione di una causa contro Mason Rothschild, fondatore di MetaBirkins. 

Rothschild sarebbe colpevole di aver utilizzato il marchio Birkin, appartenente alla casa Hermès, per fare soldi dalle vendite della sua collezione NFT Metabirkins. Nella denuncia il marchio francese afferma che la collezione di NFT induce gli acquirenti a far credere che sia un prodotto di Hermés stesso, accostando impropriamente il termine Birkin al prefisso Meta. Sembra quindi che il marchio francese abbia voluto correre ai ripari. 

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