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Digital fashion, la fusione tra digital e fisico. Il metaverso della moda raggiungerà cifre assurde entro il 2026

1 Marzo 2022
- Di
Redazione
Tempo di lettura: 3 minuti

[vc_row][vc_column][vc_column_text]La designer Maisie Schloss, dell’emergente marchio Maisie Wilen, nato nel 2019, è stata la prima ad aver presentato l’ologramma autunno 2022. La digitalizzazione della moda fa parte di un matrimonio avvenuto qualche mese fa, tra fashion e gaming. I videogame e le ricostruzioni 3D sono state le scintille della creazione di modelli virtuali, di quel digital che serve in diversi settori. Il metaverso, secondo uno studio di mercato pubblicato da Global Industry Analysts Inc., avrà un mercato stimato di 194,4 miliardi di dollari solo nel 2022. Entro il 2026 raggiungerà 758,6 miliardi.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

L’imminente lancio nel metaverso

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Da Maisie Schloss a Zara, da Nike a Fila, la corsa per acquisire gli spazi virtuali è già iniziata. Eventi online, NFT e tecnologie correlate stanno spopolando. Il futuro del digital fashion si basa sull’integrazione di più piattaforme contemporaneamente, con più applicazioni che spaziano dal lavoro all’intrattenimento, dallo scambio di servizi ai virtual travel, così come finanze, commercio e gaming.

Secondo il rapporto di Global Industry Analysts Inc. intitolato Global Market Trajectory & Analytics, il mondo della moda è alla ricerca di nuove opportunità nello spazio virtuale. Il mercato globale del metaverso è stimato a 194,4 miliardi di dollari nel 2022. Si prevede che entro il 2026 raggiungerà 758,6 miliardi di dollari.

LEGGI ANCHE → Global Metaverse market to be worth 758.6 billion dollars by 2026.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Il fashion adora il gaming

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]L’interazione ludica all’interno degli ambienti virtuali, tipica del gaming, è la favorita dal mondo fashion, il quale si sta piano piano rapportando ad un ambiente di vita nel metaverso. L’integrazione di immagini e suoni, visitatori di store, coinvolgimento visivo: si parla di meccaniche di gioco in ambienti non-gaming. Il fashion ha sempre preferito immagini e suoni in un ambiente di vita reale, per coinvolgere al meglio lo spettatore. Ad oggi, l’outfit di molti personaggi dei videogiochi viene deciso preventivamente. Il dress code esiste in molti videogiochi. Il gaming e il mondo fashion sono sempre stati uniti. La scelta dell’avatar, la customizzazione di un ambiente o di un personaggio, il senso di estetica e di espressione personale, grazie alla digitalizzazione, oggi può avere davvero senso nel metaverso.

Giusto per fare qualche esempio, giochi come World of Warcraft o Grand Theft Auto, Cyberpunk 2077, Second Life, alcuni open world, altri simulatori virtuali della realtà: in tutti questi giochi c’è un personaggio (avatar) dove sarà possibile anche cambiargli i vestiti. In un videogioco come Fortnite, per esempio, è possibile cambiare skin, ossia costume del personaggio o dell’avatar che utilizziamo. 

LEGGI ANCHE → How games were an early entry point into the world of digital fashion.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Una sfilata di ologrammi: oltre i limiti

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Alla NYFW il la prima sfilata interamente nel suo genere, un booster alla creatività. La designer Maisie Schloss dichiara, "Volevo davvero esplorare ciò che rende irreale qualcosa di reale e viceversa". Il nuovo marchio Maisie Wilen, nato nel 2019, è stato il primo a portare una ventata di innovazione alla New York Fashion Week: "Si tratta di spingere le immagini che inducono qualcuno a mettere in discussione la propria realtà. L'ho fatto attraverso stampe ottiche, alcuni tessuti che ingannano l'occhio, vinile olografico, paillettes opache e altro ancora". La sfilata digital è stata una proiezione iper reale di modelli che indossavano la collezione autunno 2022, all’interno di una stanza buia dove gli ospiti camminavano e ammiravano capi. Il primo vero esempio di digital fashion tra le sfilate in presenza, ancora attuali e in programma per tutto l’anno.

Per leggere l’intero articolo e le parole della giovane designer, basta cliccare il link seguente, Maisie Wilen's Hologram Fashion Show Pushed Boundaries.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

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