Parla Marco Ginanneschi: il supporto cinese

Un’esclusiva di Marco Ginanneschi

Via della Seta della Salute

La definizione “Via della Seta della Salute” è stata coniata qualche giorno fa dall’ambasciatore – Li Junhua – in riferimento alla stretta collaborazione con l’Italia che ha ricevuto il supporto cinese con i medici e gli strumenti sanitari di protezione dal Coronavirus.

I dati degli ultimissimi giorni fanno ben sperare sulla “crescita zero” in Cina dei casi di COVID19, mentre sul problema dei possibili contagi di ritorno si chiudono le frontiere agli stessi connazionali che vorrebbero rientrare in patria.

Il “metodo cinese”, diventato “metodo italiano” in ambito europeo, è stato adottato da tutti gli altri paesi, seppur in ritardo, dopo la crescita esponenziale dei malati.

Marco Ginanneschi

Dottore Commercialista e Revisore dei Conti

La carriera di Marco Ginanneschi è suddivisa fra gli incarichi pubblici come Dott. Commercialista, Revisore Legale, Manager d’azienda, Amm. Giudiziario e giornalista; l’incarico di insegnamento come docente universitario presso prestigiose Università italiane quali: Università di Camerino, l’Università Luiss di Roma, Università di Teramo e la Link Campus University, dove ricopre il ruolo di docente di Budget of financial Intermediaries nella facoltà di Economia.

La sua esperienza come giornalista e come docente universitario hanno portato Marco Ginanneschi a scrivere diverse pubblicazioni di carattere scientifico ed economico.

Dalla Cina al Texas

L’emergenza sanitaria con la chiusura di quasi tutte le attività produttive (a parte quelle di primaria necessità) ha causato anche una nuova epidemia, di carattere finanziario, che si è propagata velocemente nei mercati di tutto il mondo, generando incertezze sugli effetti dovuti in particolare dai tempi, non certi, della ripresa. Nemmeno sarebbe corretto paragonare (come giornalisticamente si usa) gli effetti disastrosi del coronavirus con i danni subiti dal secondo dopoguerra. L’attuale sistema economico ha una struttura molto complessa ed evoluta che non possiamo paragonare a quella degli anni ’40 del secolo scorso, quando c’era un’economia di sussistenza, le aziende di produzione erano poche e di dimensioni nazionali, l’iniziativa privata si limitava a piccole attività artigianali o commerciali, gli scambi erano prevalentemente a carattere locale per assenza di  infrastrutture di comunicazione e di trasporto, che rendevano il mondo ben diverso dal “villaggio globale” in cui viviamo oggi dove “l’effetto di un batter d’ali di una farfalla in Cina, può provocare un tornado in Texas”.

La “spia” degli Indicatori Monetari

Per superare lo shock a livello economico di effetti globali così veloci occorre pensare ad un rapido riposizionamento delle “alleanze strategiche” a livello internazionale. Dopo la frantumazione del sogno UE, anche gli europeisti più convinti pensano ad una soluzione più equilibrata, pur se nel pieno della tempesta, occorre cambiare rotta avendo sotto controllo, nella plancia di comando, la “spia” degli indicatori monetari che non dovranno più essere rigidamente considerati come vincoli insuperabili di una logica burocratica, non rispondente all’attuale situazione di emergenza, ma con il coraggio di scelte rischiose ma necessarie, consapevoli che l’immobilismo potrebbe causare danni ancora maggiori.

L’Italia, già fortemente provata da anni da una interminabile crisi economica, sta avendo il “colpo di grazia” dei disastrosi effetti del coronavirus che si misureranno nelle prossime drammatiche rilevazioni trimestrali, che solo al primo trimestre fanno registrare una previsione di decremento del PIL di ben 6,5 punti percentuali, facendoci rimpiangere i tempi della crescita dello 0,1 con tendenza allo 0,2!

Accordo Economico Stipulato con la Cina

La vera ancora di salvataggio, inaspettatamente può rivelarsi “la via della seta”, accordo economico stipulato con la Cina nel marzo 2019 che diventerà un non trascurabile vantaggio di posizionamento commerciale pur con conseguenze geopolitiche ancora non esattamente valutabili.

Se, come ammettono le stesse istituzioni, stiamo attraversando un periodo da “economia di guerra” allora prepariamoci a difendere le iniziative produttive cercando mercati di sbocco appetibili attraverso attività di “spionaggio” competitivo stringendo in anteprima accordi che pongano in risalto la capacità tutta italiana di trovare le risorse e soluzioni per la ripresa dopo l’emergenza.

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