Stranger Things riporta la moda old school anni ‘80

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STRANGER THINGS FASHION - Grazie alla quarta stagione della famosissima serie di Netflix, Stranger Things, la moda anni ‘80 rivive in tutto il mondo. Merchandising e tributi ai cult degli anni ‘80, rivisti grazie alla fotografia, alle musiche e allo stile della pluripremiata serie, diventata famosa dalla prima stagione, debuttata nel 2016. Anche i grandi brand omaggiano la serie con collezioni limited edition.

Gli anni ‘80 ribaltano i trend “sottosopra”

Col gradito ritorno di Stranger Things si respira un’aria old school: le griffe più famose del mondo, come Louis Vuitton, hanno presentato t-shirt stampate col logo della serie e colossi come Topshop hanno riproposto merchandising vario, dai berretti alle felpe,  sempre all’interno della pop culture. Durante le 48 ore successive all’uscita della quarta stagione di Stranger Things, il sito Lovesthesales.com ha notato che la query “moda retrò” ha raggiungo il +108%, mentre la ricerca "abbigliamento anni 80” ha avuto un aumento dell’80%.

Il ritorno del vintage e della pop culture

Le nuove generazioni si rivedono in Dustin, Mike, Lucas e Undici, trovano un legame con la cultura fashion pop, tipica degli anni ‘80. Se oggi si parla di digital fashion, Stranger Things ci riporta all'epoca dei primi videogames, dei nerd smanettoni e dei flipper, cioè quella cultura amata anche dai Millennials e dalla Gen Z. Canzoni come Material Girl di Madonna, Running Up That Hill di Kate Bush (resa virale, ultimamente, grazie ad una scena del quarto episodio dell’ultima stagione) e Neverending Story cantata da Dustin e Nancy, i film cult come Ghostbusters, Nightmare, Indiana Jones e il dress code della serie, tra felpe, blu jeans e berretti, tutti elementi che ci trasportano in un’altra epoca e ci fanno viaggiare con la fantasia. 

Per maggiori dettagli basta leggere l’articolo completo, disponibile al link seguente, Come la serie TV Stranger Things ha consacrato il ritorno delle tendenze moda Anni 80.

I Måneskin infiammano il Festival di Cannes con l’outfit firmato Gucci

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MANESKIN CANNES GUCCI - Alla nona serata del Festival di Cannes, dove è stato presentato l’attesissimo biopic Elvis, diretto da Baz Luhrman, i Måneskin hanno attirato i riflettori della Croisette sul proprio look, totalmente creato da Gucci. La band romana ha creato la cover di If I can dream, disponibile all’interno della colonna sonora del film.

Standing ovation di 12 minuti

Il biopic su Elvis di Baz Luhrman narra la storia del Re del Rock, il complicato rapporto col manager, il colonnello Tom Parker, interpretato da Tom Hanks e la relazione con la moglie Priscilla, interpretata da Olivia DeJonge. Il giovanissimo attore statunitense, Austin Butler, interpreta Elvis Presley, dopo aver lavorato con importanti registi come Quentin Tarantino, in C’Era una Volta a… Hollywood, e partecipato a serie tv come Arrow e CSI. Il biopic ha ricevuto una standing ovation di 12 minuti: è stato applaudito da un parterre di celebrities quali Sharon Stone, Kylie Minogue e molte altre.

L’inimitabile stile di Gucci

Lo storico Festival di Cannes non è soltanto uno degli appuntamenti del cinema più importanti al mondo, è anche uno dei più importanti fashion events dell’anno. Gucci ha pensato uno stile tra l’allure retrò e il glam rock: Il frontman dei Måneskin, Damiano, ha indossato un completo ricamato, con un motivo a righe in paillettes dorate e rosa, papillon vellutato colore bordeaux, camicia in crêpe de chine colore pesca e stivali con micro tacco in pelle nera. La bassista Victoria ha indossato un completo in lurex oro rosa con una busa a peplo plissettata, un bellissimo scollo a V, pantaloni flare e stivaletti.

Per maggiori dettagli dell'outfit dell’intera band e sull’evento del Festival di Cannes, basta leggere l’articolo completo, cliccando sul link seguente, Il glam rock dei Måneskin conquista il Festival di Cannes.

Il fashion retail cresce nelle vendite: al top New York, Parigi e Londra

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FASHION RETAIL - Le vendite al dettaglio di tanti brand internazionali stanno continuando a risultare grossi investimenti: secondo il Retailer Attractiveness City ranking, report stilato da uno dei più grandi real estate del pianeta, Savills, indica che la voglia di spazi fisici, di store dedicati, va aumentando nelle grosse capitali della moda. New York, Parigi e Londra sono soltanto le città più attrattive. Il fashion retail si sta espandendo verso Arabia Saudita ed altri paesi orientali.

Un retail strategico

I grandi centri della moda vanno aumentando sempre più: nel 2022, secondo il report di Savills, molte città vorranno spazi fisici per mantenere fisso il brand company. Questo effetto continuerà ad aumentare fino al 2025, secondo Nick Bradstreet, direttore ed Head of Retail di Savills Asia: “Una rigorosa politica di contenimento del Covid-19 in Cina ha alimentato il turismo interno e, di conseguenza, l'emergere di nuovi luoghi di vendita al dettaglio. I brand di lusso seguiranno l'esempio di quanti si stanno espandendo a Chengdu, Hangzhou, Kunming e Ningbo, tra gli altri. Di questi, vediamo il maggior potenziale ad Hainan, con l'intera isola destinata a diventare una zona franca entro il 2025”.

Non solo digital fashion

La digitalizzazione del fashion world ha apportato modifiche all’interno di un mercato che, a causa della pandemia da covid-19, sembrava paralizzato. I più grossi store fisici di lusso, in ogni caso, sono stati presi di mira dai consumatori più tenaci. Lo spiega Marie Hickey, director of retail research di Savills: “Sono città che beneficiano di mercati interni floridi e che hanno già dimostrato livelli di resilienza molto più elevati negli ultimi 18 mesi. New York (al primo posto) ha sofferto relativamente meno durante la pandemia grazie a un robusto mercato del turismo interno, mentre una minore penetrazione dell'e-commerce a Parigi, che è al secondo posto, ha portato i consumatori verso i suoi negozi fisici di lusso”. E continua dicendo che “in uno scenario in cui i consumatori sono sempre più digitalizzati, i negozi fisici stanno ora diventando destinazioni ambiziose a cavallo tra tempo libero e intrattenimento”. I grandi marchi, quindi, hanno basato il proprio business set sugli store fisici. Basti pensare che Netflix sta per aprire il primo store fisico a Tokyo.

Per approfondimenti sul tema basta leggere l’articolo completo, I marchi internazionali continuano a scommettere sul retail fisico: New York, Parigi e Londra al top.

Il Quiet Luxury è il futuro del fashion

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QUIET LUXURY FASHION - Ridefinire l’industria del fashion non è una cosa semplice. L’industria dei beni di lusso prende una grandissima fetta del mercato del fashion. Molti marchi come Hermès o Bottega Veneta stanno modificando la propria estetica di successo verso prodotti di alta qualità ed uno stile minimal. Si chiama Quiet Luxury. Vediamo di cosa si tratta.

Una nuova concezione del lusso

All’interno dell’industria della moda sta guadagnando terreno il nuovo trend del Quiet Luxury, un cambiamento dei pattern del fashion world verso una qualità che duri nel tempo, l’artigianalità del prodotto ed uno stile minimal, più discreto. Ai loghi e monogram si preferiscono i materiali pregiati ed una manifattura di qualità, basata sul less is more. Brunello Cucinelli ha già proposto la nuova collezione autunno/inverno 2022, dagli stili neutri e semplici. Chissà se il nuovo trend verrà mostrato anche all’interno del digital fashion dei nuovi metaversi. 

La qualità che dura nel tempo

Scordiamoci colori o design appariscenti. La nuova collezione autunno-inverno 2022/2023 di Chanel parla chiaro: bottoni che presentano la classica brand identity, arricchiti da un tweed su giacche, cappotti, abiti e accessori. Il fashion Made in Italy offre esempi classici di quei brand che, nel tempo, vogliono mantenersi saldi, vogliono essere tramandati. Basta vedere i cappotti Max Mara, i completi di Brioni o le giacche Loro Piana. Il prodotto fashion è un investimento che dura nel tempo, un prodotto dell’artigianato e dallo stile semplice, intriso di qualità.


Per maggiori informazioni basta leggere l’articolo completo, Cos’è il ‘quiet luxury’ e perché dominerà l’industria della moda.

Digital fashion, la fusione tra digital e fisico. Il metaverso della moda raggiungerà cifre assurde entro il 2026

Tempo di lettura: 3 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]La designer Maisie Schloss, dell’emergente marchio Maisie Wilen, nato nel 2019, è stata la prima ad aver presentato l’ologramma autunno 2022. La digitalizzazione della moda fa parte di un matrimonio avvenuto qualche mese fa, tra fashion e gaming. I videogame e le ricostruzioni 3D sono state le scintille della creazione di modelli virtuali, di quel digital che serve in diversi settori. Il metaverso, secondo uno studio di mercato pubblicato da Global Industry Analysts Inc., avrà un mercato stimato di 194,4 miliardi di dollari solo nel 2022. Entro il 2026 raggiungerà 758,6 miliardi.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

L’imminente lancio nel metaverso

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Da Maisie Schloss a Zara, da Nike a Fila, la corsa per acquisire gli spazi virtuali è già iniziata. Eventi online, NFT e tecnologie correlate stanno spopolando. Il futuro del digital fashion si basa sull’integrazione di più piattaforme contemporaneamente, con più applicazioni che spaziano dal lavoro all’intrattenimento, dallo scambio di servizi ai virtual travel, così come finanze, commercio e gaming.

Secondo il rapporto di Global Industry Analysts Inc. intitolato Global Market Trajectory & Analytics, il mondo della moda è alla ricerca di nuove opportunità nello spazio virtuale. Il mercato globale del metaverso è stimato a 194,4 miliardi di dollari nel 2022. Si prevede che entro il 2026 raggiungerà 758,6 miliardi di dollari.

LEGGI ANCHE → Global Metaverse market to be worth 758.6 billion dollars by 2026.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Il fashion adora il gaming

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]L’interazione ludica all’interno degli ambienti virtuali, tipica del gaming, è la favorita dal mondo fashion, il quale si sta piano piano rapportando ad un ambiente di vita nel metaverso. L’integrazione di immagini e suoni, visitatori di store, coinvolgimento visivo: si parla di meccaniche di gioco in ambienti non-gaming. Il fashion ha sempre preferito immagini e suoni in un ambiente di vita reale, per coinvolgere al meglio lo spettatore. Ad oggi, l’outfit di molti personaggi dei videogiochi viene deciso preventivamente. Il dress code esiste in molti videogiochi. Il gaming e il mondo fashion sono sempre stati uniti. La scelta dell’avatar, la customizzazione di un ambiente o di un personaggio, il senso di estetica e di espressione personale, grazie alla digitalizzazione, oggi può avere davvero senso nel metaverso.

Giusto per fare qualche esempio, giochi come World of Warcraft o Grand Theft Auto, Cyberpunk 2077, Second Life, alcuni open world, altri simulatori virtuali della realtà: in tutti questi giochi c’è un personaggio (avatar) dove sarà possibile anche cambiargli i vestiti. In un videogioco come Fortnite, per esempio, è possibile cambiare skin, ossia costume del personaggio o dell’avatar che utilizziamo. 

LEGGI ANCHE → How games were an early entry point into the world of digital fashion.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Una sfilata di ologrammi: oltre i limiti

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Alla NYFW il la prima sfilata interamente nel suo genere, un booster alla creatività. La designer Maisie Schloss dichiara, "Volevo davvero esplorare ciò che rende irreale qualcosa di reale e viceversa". Il nuovo marchio Maisie Wilen, nato nel 2019, è stato il primo a portare una ventata di innovazione alla New York Fashion Week: "Si tratta di spingere le immagini che inducono qualcuno a mettere in discussione la propria realtà. L'ho fatto attraverso stampe ottiche, alcuni tessuti che ingannano l'occhio, vinile olografico, paillettes opache e altro ancora". La sfilata digital è stata una proiezione iper reale di modelli che indossavano la collezione autunno 2022, all’interno di una stanza buia dove gli ospiti camminavano e ammiravano capi. Il primo vero esempio di digital fashion tra le sfilate in presenza, ancora attuali e in programma per tutto l’anno.

Per leggere l’intero articolo e le parole della giovane designer, basta cliccare il link seguente, Maisie Wilen's Hologram Fashion Show Pushed Boundaries.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

Jeans larghi, il trend del 2000 ritorna per l’estate 2022

Tempo di lettura: < 1 minuto[vc_row][vc_column][vc_column_text]I jeans larghi sono stati abbinati a camicie culture, cardigan e micro top, dai full lenght che con l’orlo si appoggiano sul collo del piede, insieme alle scarpe affilate. Vogue cita tra i più importanti modelli dell’estate 2022, visti durante alcuni eventi fashion di inizio 2022.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Modelli più in voga

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Tra i modelli più utilizzati “per la settimana” sono gli ampi pantaloni a vita alta, i jeans a palazzo: la tela denim ne permette un utilizzo su qualsiasi tipologia di look. I jeans larghi baggy, dal look più casual, col cavallo basso e morbido; Vogue ricorda come Valentino, di solito, li abbina a camicie, sandali e borse molto piccole. Molto adatti per il caldo dell’estate che verrà. Poi ci sono i jeans larghi used, abbinati a maglioni o giubbotti a jeans, spesso strappati o con pieghe.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

La storia dei pantaloni cargo

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Ritornati in voga durante i primi mesi del 2022, sfileranno nei più importanti eventi fashion dell’estate 2022: i pantaloni cargo nascono come indumento degli operai nei primi del ‘900, poi utilizzati nel mondo militare. Sono pantaloni pieni di tasche spaziose, comode e profonde. Sono stati resi famosi, dagli anni ‘90 ai primi del duemila, per i video della rap music di Mtv. 

Maggiori approfondimenti all’interno dell’articolo seguente, Jeans larghi per tutte le occasioni: i migliori modelli a palazzo, baggy e cargo in denim.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

Fashion events del 2022, non solo covid. Come inizierà l’anno della moda, tra eventi in presenza, online e Metaverso

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il 2022 della moda inizia con una serie di eventi, da Filati 90 a febbraio al Milano Fashion Gala, dal Vintage Kilo Festival alla Hairstylist Experience. Il mondo del fashion va avanti in presenza e online, superando le limitazioni causate dalla pandemia covid-19, rispetto al precedente anno. L’evoluzione del fashion world, invece, si tuffa all’interno del Metaverso, spingendo i propri confini all’interno della virtual reality.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Ecco i primi eventi in presenza e online

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Tra i primi eventi confermati del febbraio 2022 c’è Filati 90, a Firenze, organizzato da Pitti Immagine, per proseguire con il Milano Fashion Gala, che ripropone fashion gala, live performances e fashion show. La Milano City Fashion Week 2022, l’evento perfetto per designer internazionali di talento, dove non solo i più affermati ma anche quelli emergenti, potranno sfoggiare le loro creazioni in una delle capitali più grandi della moda mondiale. Ci sarà anche il Vintage Kilo Festival, organizzato da Vinokilo in diverse città d’Italia, da Perugia, Genova e Alessandria: il festival-evento pop-up tedesco dedicato all’abbigliamento di seconda mano, specializzato nella vendita di vestiti di seconda mano “al chilo”, vengono raccolti a mano dai contenitori dei rifiuti di abbigliamento; in seguito vengono curati, puliti e riparati come vintage, all’interno di un’atmosfera di benessere, vino, cibo e live music.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Il futuro della moda nel metaverso

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il 2022 del fashion world non si preannuncia solo pieno di eventi in presenza e online: da qualche settimana, dalla dichiarazione di Meta da parte di Mr. Zuckerberg, molte aziende hanno iniziato una corsa verso il marketing della virtual reality. Zara è una di queste. Insieme (e grazie) alla partnership con Zepeto, la nuovissima collezione AZ sarà un nuovo principio di creatività e adattamento al mondo giovanile. La nuova collezione è in collaborazione col collettivo fashion sudcoreano Ader Error, ed è già disponibile in molti e-commerce dallo scorso 6 dicembre. 

Secondo l’istituto di credito e consulenza USA, Morgan Stanley, il valore del Metaverso per il settore fashion potrebbe raggiungere i 50 miliardi di dollari entro il 2030. Oltre a Zara, molte aziende stanno puntando verso NFT e interazione virtuale tra utenti, che potranno acquistare oggetti, provare vestiti sui propri avatar personali, interagire all’interno di appositi market, customizzati e totalmente dedicati al cliente. Tra le prime aziende che si stanno avvicinando al Metaverso ci sono Dior, Louis Vuitton, Gucci, Balenciaga, Moncler, la nuovissima Nikeland e Skatepark di Vans.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Elenco dei primi fashion events 2022

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Riportiamo in calce alcuni dei primi eventi del 2022 della moda, in presenza e/o online, di cui abbiamo accennato precedentemente. Quindi save the dates!

 

 

 

 

Per la lista completa degli eventi TBA del 2022, basta cliccare sul link seguente, pittimmagine.com.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

Il settore fashion investe sullo sport e sul gaming

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]Da tanti anni il settore fashion investe su settori diversi e lontani da quello proprio. Un chiaro esempio è stato Louis Vuitton, che nel 2019 ha creato delle skin a tema per il videogioco League of Legends. Ralph Lauren ha anche siglato una partnership con G2 Esports, un team di giochi elettronici. Molto strano e particolare può sembrare il fatto che questi accordi registrano numeri davvero spaventosi, essendo accordi di milioni di euro. [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Pambianco sull’accordo Louis Vuitton - LOL

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]“Il gaming ormai è entrato a far parte delle strategie anche delle più blasonate maison di moda. A dare il via è stato Louis Vuitton che, già nel 2019, ha sviluppato una collezione capsule e altri prodotti a tema per il videogioco League of Legends. A cascata, poi, un po’ tutti i grandi marchi di moda si sono avvicinati al mondo dei giochi virtuali con progetti ad hoc. Un colpo di fulmine, quello tra fashion ed e-sports, che si sta portando su livelli ancora più importanti, definendo accordi di sponsorship direttamente con le principali squadre di sport elettronici, ormai da tempo riconosciuti a livello competitivo organizzato e professionistico”.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Altri brand investono da molto tempo

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Oltre Ralph Lauren e Gucci ci sono stati altri top brand del mondo del fashion che si sono avvicinati al settore esports. C’è per esempio Onitskuka Tiger che è partner dell’Intel World Open, torneo globale di eSport organizzato da Intel, realizzato e supportato dal CIO, Comitato Olimpico Internazionale. Benetton, tramite United Colors of Benetton, ha abbracciato alcuni settori in rapida crescita, come i giochi virtuali. Queste partnerships tra fashion e gaming stanno avendo molto successo, come spiega Pambianco, grazie al fenomeno gaming in forte ascesa.

Per leggere l’intero articolo con le dichiarazioni di Pambianco, altri fashion brand che si uniscono a brand del gaming, basta leggere l’articolo principale cliccando sul link seguente, Il fashion scommette sugli sport elettronici.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

I fashion top brand del 2021. Secondo una ricerca è questione di strategy nei social media

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il mondo della moda e dello shopping, durante il 2021, ha avuto vendite notevoli grazie alla popolarità delle ricerche sul web e tramite gli shop online. Una ricerca di Luxe Digital sugli ultimi trend, riportata da Pambianco, vedono molti top brand internazionali tra le ricerche più popolari. I dati analizzati hanno dimostrato una differenza, rispetto ai precedenti anni (del periodo pre-covid19). I marchi preferiti sono quelli della fascia luxury.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

La classifica dei top fashion brand

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il 2021 è stato l’anno della moda ecosostenibile, di una nuova cultura che sta progredendo in qualsiasi micro settore del mondo fashion. Anche i top brand hanno adottato questa nuova strategy: le ricerche riportano Gucci in prima posizione, con un 15,2% d’interesse di ricerca), seguito da Chanel con l’11,6% ed Hermès col 10,2%. Un forte calo, rispetto al 2020, l’hanno avuto brand come Louis Vuitton, Burberry e Balenciaga. Al contrario è migliorata molto la popolarità di Versace, così come Dolce & Gabbana, Tom Ford, Estee Lauder, Moncler e Givenchy che, pur non rientrando all’interno dell’analisi, stanno riacquistando percentuali di popolarità.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Casi particolari

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Secondo Pambianco, Gucci ha mantenuto la prima posizione ma, secondo le ricerche online di quest’anno, la sua popolarità è scesa del 13%. Pambianco in ogni caso afferma che “Gucci rimane uno dei migliori artisti digitali del settore, sfruttando lo storytelling digitale, l’e-commerce elevato e una spinta costante a sperimentare e innovare online”. Il marchio italiano Prada si trova all’ottavo posto e ha recuperato cinque posizioni grazie ad una rinnovata strategia di vendita e di marketing. In seguito troviamo Versace con uno “dei più alti tassi di coinvolgimento del settore”: 34,5 milioni di follower sono serviti sicuramente.

Per leggere l’articolo completo e conoscere la classifica completa, si consiglia di cliccare sul link seguente, I marchi di moda più popolari online.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]

A Firenze un workshop intensivo sull’industria della moda ecosostenibile

Tempo di lettura: 2 minuti[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il workshop si chiama Zero Waste Retreat, e saranno due giornate di full immersion per tutti gli studenti interessati al mondo della moda: il progetto vuole unire la sustainability con il fashion, insegnando alle nuove generazioni come creare un’industria moderna della moda, utilizzando materiali ecosostenibili. Interverranno diversi speakers, pronti a motivare gli studenti. Le due giornate di workshop intensivo, del 24 e del 25 novembre, si terranno tra le città di Prato e Scandicci, alle porte della capitale Toscana. [/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Il futuro del lavoro sostenibile

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Il progetto vuole mostrare agli studenti interessati come l’industria del fashion, oggi, abbia cambiato i propri canoni di produzione e di lavoro, scegliendo un’unica via, quella del lavoro sostenibile. Durante la prima giornata, infatti, gli studenti faranno delle visite professionali all’interno di industrie che si occupano, da molti anni a questa parte, di riciclo e riutilizzo dei rifiuti tessili. Durante la seconda giornata, verranno introdotti all’interno di un laboratorio della lavorazione della pelle, per capire le basi sulla fabbricazione degli accessori in pelle.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" content_alignment="text-left" enable_delimiter="" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Un progetto unico

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="20" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Gli studenti che parteciperanno al corso potranno prendere contatti con molte realtà delle due città toscane, apprendere le basi della lavorazione tessile, della pelle, e del riciclo dei rifiuti tessili. Il costo del workshop è di € 350,00 e verrà consegnata una certificazione di formazione dell’AS.P.R.I., l’Associazione per Pelle Recuperata in Italia, con sede a Scandicci (FI). 

Per qualsiasi altra informazione, per i contatti e per ricevere maggiori dettagli sui due full days, basta cliccare sul seguente link per accedere alla pagina ufficiale del progetto, ZERO WASTE RETREAT november 24th & 25th in Florence, Italy.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][/vc_column][/vc_row]